sabato 21 gennaio 2017

La "Madunina" che domina Milan

"O mia bela Madunina che te brillet de lontan - tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan"
(autore Giovanni D’Anzi)

Noi milanesi forse siamo più stimolati ad apprezzare le bellezze della nostra città quando le vogliamo far conoscere ai nostri amici.
In queste occasioni ci ricordiamo di luoghi che raramente rivisitiamo e ci piace condividere curiosità legate a fatti e luoghi di questa stupenda città.
Una di queste curiosità mi è stata ricordata da una guardia giurata incontrata per combinazione vicino a piazza Gae Aulenti, dove avevo condotto un'amica di Torino ad ammirare la skyline milanese.
Tra le tante curiosità raccontateci, vorrei qui parlare in particolare di una legata alla famosa nostra "Madunina" che sovrasta i marmi di Candoglia del Duomo.




L'inizio di questa "curiosità" risale al 1774 quando all'altezza di 108.5 metri, sulla guglia più alta del Duomo, viene posta la statua della Madonna che subito per i Milanesi diventa "La Madunina". 
Anche se il diminutivo non è propriamente corretto, data la sua altezza di 4 metri e 16 cm ed il suo peso (è completamente rivestita d'oro), da allora veglia sulla città e sui milanesi dal punto che avrebbe dovuto essere il più alto.  
Era un'altezza che, in quegli anni, sembrava davvero insuperabile da altri edifici e che anche in seguito non si volle superare, nemmeno negli anni venti, agli inizi  della dittatura fascista. 
In quel periodo infatti, il comune di Milano promulgò una disposizione, voluta dallo stesso Mussolini, che prevedeva che non si potesse costruire alcun edificio che superasse in altezza la Madonnina. 
Nel 1933 Milano, che voleva ottenere "l'esposizione internazionale triennale delle arti decorative e industriali moderne", commissionò ad un gruppo di architetti, tra cui Giò Ponti, la costruzione di una torre che avesse una terrazza panoramica. La Torre Littoria, rinominata poi Torre Branca, fu così costruita nel parco Sempione ma, rispettando la norma, si fermò a 108 metri d'altezza. 
Pochi anni dopo, poco prima della guerra, lo stesso Mussolini sembrò però ripensarci e il Corriere della Sera del 20 ottobre 1938 titolò su tre colonne: "II Duomo avrà il campanile più alto del mondo. L'ordine del Duce: le campane a posto nel 1942".
Il campanile avrebbe dovuto essere costruito sul lato destro del Duomo, nello spazio antistante il palazzo reale, e avrebbe dovuto essere alto ben 164 metri. 
Un progetto che sicuramente non avrebbe abbellito la piazza e che per fortuna, con l'arrivo della guerra, fu abbandonato.


Duomo, Progetto Torre Campanaria Architetto Ottavio Cabiati, 1930-35

Gli anni del dopo guerra furono anni di grande fermento e ricostruzione e nel 1958 fu inaugurata a Milano la Torre Velasca, una gigantesca costruzione in cemento con la parte superiore aggettante che gli conferisce la caratteristica forma a fungo. 
Anche se il fascismo ormai era caduto da tempo e la disposizione del comune probabilmente non aveva più alcun valore, tra il comune e la curia c'era un tacito accordo per cui, nel progetto risalente al 1951, il limite dei 108.5 metri non venne nemmeno questa volta superato. Ed infatti anche la Torre Velasca si fermò a 106 metri d'altezza. 
Il primo trasloco, si fa per dire, che dovette affrontare la Madonnina risale però a qualche anno prima, in cima alla torre Breda, in piazza della Repubblica a poca distanza dalla stazione Milano Centrale.
In questi primi anni '50 il capoluogo lombardo iniziava davvero a cambiare volto con la sua rincorsa verso l’alto, che incarnava lo spirito degli anni del boom in cui tutto era finalmente possibile. 
Così, purché sulla sommità venisse posta una riproduzione della Madonnina, il Comune acconsentì alla costruzione di palazzi che superassero i fatidici 108,5 metri.

Alta 117 metri, la torre Breda di piazza Repubblica fu quindi il primo grattacielo di Milano a infrangere quel limite storico. 
Disegnata dall’architetto Luigi Mattioni, quando venne conclusa, nel 1954, con i suoi 31 piani divenne anche il grattacielo più alto d’Italia. 
I bombardamenti su Milano, che avevano causato moltissimi danni, avevano anche distrutto gli stabilimenti e gli uffici della Pirelli che sorgevano nella zona della Cascina Brusada, accanto alla stazione centrale. 
Fu così che, più o meno negli stessi anni, Piero e Alberto Pirelli decisero di ricostruire la zona della Cascina Brusada e commissionarono ad un gruppo di architetti, tra cui ancora Giò Ponti, la costruzione del grattacielo Pirelli. 


La Modonnina in cima al Pirellone

Quando fu inaugurato, nel 1960, risultò essere alto 127,10 metri, ben 10 metri in più rispetto alla Torre Breda e quasi 20 dall'altezza della Madonnina.
Per inciso è proprio tra i miei ricordi infantili dato che mio padre, funzionario e poi direttore alla Pirelli, vi fu trasferito ed io, piccina, durante una visita nel suo ufficio, scappai a da sola salii in ascensore fino al 31esimo piano! 
L'ultimo piano infatti, il 32esimo del grattacielo, è raggiungibile solo tramite scale dal 31esimo piano (l'ultimo a cui arrivano gli ascensori), e, aperto al pubblico in alcune giornate speciali, funge da belvedere con ampia vista panoramica sulla città, ospitando anche mostre temporanee come spazio multifunzionale.
Comunque, riguardo all'altezza superata e per ottenere giustizia, il cardinale Montini propose una soluzione direi tipicamente italiana. 
Fu infatti realizzata una copia di 85 cm della Madonnina da mettere sul tetto del nuovo grattacielo in modo che potesse vegliare sui milanesi sempre dal punto più alto della città. 
Alla cerimonia con la benedizione del cardinal Montini, futuro papa Paolo VI, a cui partecipò allora anche il mio papà, non fu dato alcun risalto e questa storia rimase praticamente sconosciuta fin quando Gian Mario Merli, un medico appassionato di storia di Milano, non la rese pubblica.


La Modonnina in cima a Palazzo Lombardia

Nell'autunno del 2010 fu inaugurato Palazzo Lombardia, la nuova sede della Regione, che è alto 161 metri e, per mantenere il suo primato, la Madonnina ha traslocato e, come ci ha raccontato la guardia giurata, si è trasferita in cima al nuovo edificio di Pei-Cobb, la nuova sede della Regione, alto 39 piani
Il 31 gennaio 2011 è stata infatti benedetta dal cardinale Dionigi Tettamanzi, una copia della Madonnina.
Tutte le domeniche, dalle ore 10 alle 18 con ingresso gratuito, la Regione apre al pubblico il trentanovesimo piano del palazzo da cui si gode una bellissima vista di Milano e da cui, muniti di binocolo o teleobiettivo, è possibile vedere la cima del grattacielo Pirelli con la sua Madonnina.


La Madonnina sulla sommità della torre Isozaki

Ormai Milano sta sviluppandosi sempre più in "verticale" e anche quell'altezza è stata di gran lunga superata.
Attualmente la Torre Isozaki o Torre Allianz, soprannominata "Il Diritto", è l'edificio più alto d'Italia, superando l'Unicredit Tower con i suoi 249 metri di altezza, ed è il sesto in tutta l'Unione europea. 
Il 22 novembre 2015 e come vuole la tradizione meneghina, in occasione della recente inaugurazione della torre Isozaki in zona Citylife, una terza copia della Madunina, alta un metro e mezzo e pesante 145 chili, è stata issata anche qui sulla sommità della torre dopo essere stata benedetta da monsignor Carlo Faccendini, vicario episcopale dell’Arcidiocesi di Milano (qui il video).
E se il futuro di Milano è nei grattacieli, la Madonnina dovrà rassegnarsi a cambiare spesso casa. 



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